"Non è la violenza che fa la rivoluzione ma la luce"
Fra i personalisti E. Mounier è il solo ad assegnare al pensiero umano un compito rivoluzionario. Egli rimane un grande educatore politico. Il libro analizza le analisi mounieriane della condizione umana, dell'esigenza rivoluzionaria come impegno permanente, della coscienza religiosa come struttura e metro della "rivoluzione personale", della comunità personalista come modello utopico della rivoluzione non violenta contro il regime capitalistico e borghese in nome della dignità e del valore trascendente della persona umana. Viene argomentato in modo organico e critico come il personalismo mouneriano costituisca uno sviluppo della metafisica dell'essere, propria della filosofia neoscolastica, nella direzione di una filosofia della rivoluzione, fondata sulla persona umana e legata al suo risveglio e alla sua affermazione, nella cultura e nella politica della società del XX secolo. La strada verso il domani sarà definita solo dalla meta, che è l'eternità. Il cammino rivoluzionario dell'uomo nel domani sarà quindi lo stile di vita rivoluzionaria degli uomini; per i cristiani "l'avvenimento sarà il nostro maestro interiore". All'educazione Mounier affida il compito di preparare il terreno: le condizioni spirituali, culturali, morali e politiche della rivoluzione "integrale", morale e delle strutture. E' urgente, però, contrastare l'egemonia culturale del liberalismo borghese sulle nuove generazioni.
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