Fratello immigrato | |
La sociologia delle migrazioni quotidianamente è posta di fronte a nuove sfide e a nuovi problemi che nascono dagli stessi processi culturali in atto nell’Occidente. In questo libro è prevalente un approccio problematico al fenomeno dell’emigrazione “clandestina” ed è proposta una via diversa ed alternativa ai tanto discussi e deprecati CPT. E’ presente anche un elogio alto del buonismo italiano da non confondere con il lassismo della indifferenza, che non è un’alternativa alla repressione o alla legislazione xenofoba della “Bossi-Fini”. La questione della integrazione viene esaminata nella necessaria relazione dialettica tra immigrato e società ospite nella duplice e reciproca direzionalità di diritti e doveri. Anche il problema del multiculturalismo viene esaminato in riferimento all’uguaglianza di genere per una superiore civiltà personalista della pienezza umana senza indulgere ad una visione “francese” della laicità come condizione che nega alla radice l’integrazione e la possibilità di una intercultura come sentiero di una nuova civiltà dell’Amore e della Pace. Dopo la vicenda della “rivolta parigina” delle banlieu le risposte alternative e concrete, anche se più difficili, sono da ricercare nella qualità concreta della vita sociale e nell’uguaglianza delle opportunità per tutti a partire da un punto di vista antropologico e strutturale di tipo mounieriano che faciliti l’apertura di un orizzonte di fraternità praticata. | |
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