La società italiana vive un passaggio difficile e complesso della sua storia. Teme il declino ma non coltiva adeguatamente i semi del suo sviluppo. Sono in crisi la cultura e le politiche della ripresa e della progettualità di sistema sul piano spirituale, formativo e sociale. Avanza, specie nelle Regioni, un riformismo senza strategia coerente di insieme e senza respiro religioso e culturale. Il libro è uno studio dei nuovi processi culturali: nascita della tecnogioventù, università “a grappolo”, famiglia “plurale e debole”, rimozione della fede cristiana, dramma dell’immigrazione e crisi del Welfare. I nuovi processi invocano una nuova utopia di sviluppo sociale e civile “condiviso” a livello di un nuovo progetto culturale “riformatore” di ispirazione laica e cristiana. In questa fase di transizione sono le nuove generazioni, immerse in un “fall-out” tecnologico e mediatico, ad attendere un grande evento di senso per superare la solitudine “competitiva” di una precarietà esistenziale. Sono alla ricerca, nelle leve dello studio, del lavoro e delle nuove famiglie, di una credibile politica di futuro in cui essere protagonisti e solidali. Emerge ormai più chiaramente che il Welfare municipale e comunitario ha bisogno di una nuova pedagogia civile e di una diffusa cultura politica della solidarietà in coerenza con gli artt. 1-2-3 della Costituzione, cioè di un più alto riformismo sociale. Il libro è nato come un insieme di appassionate “conversazioni in Sicilia” in occasione della ricorrenza decennale dei martiri della mafia e della celebrazione centenaria della nascita di Giorgio La Pira e comprende anche un insieme di articoli pubblicati sul quotidiano nazionale on line “Affari Italiani” in continuità con “La vera nuova frontiera” (2004) per rispondere alle nuove questioni poste dalla nuova evangelizzazione nell’Italia che è cambiata. La nuova evangelizzazione si precisa così come sostegno alla promozione di una autentica democrazia fondata sulle leve morali e spirituali dello sviluppo.